mercoledì 7 settembre 2011

Chi ha paura di Kurt Cobain?



I Purity Ring sono stati per me una rivelazione doppiamente potente: da un lato suonano come la cosa più vicina ai Knife o alla migliore Bjork che abbia ascoltato negli ultimi tempi, dall'altro dimostrano una vitalità e un'originalità sorprendente. Per queste stesse ragioni i Purity Ring misurano la distanza che mi separa dalle tesi di Simon Reynolds sulla fine della storia (della musica). Forse un giorno leggerò il suo Retromania: Pop Culture's Addiction to Its Own Past; nel frattempo mi accontento dell'interessantissimo articolo The Ghost of Teen Spirit: Why We Should Let Kurt Cobain Rest in Peace che mi ha dato molto da riflettere in questi giorni.
A detta di Reynolds, l'attuale caos musicale si caratterizza per una fantasmatica, dominante nostalgia per tutto ciò che è stato + o - fico in un tempo + o - lontano da cui deriva una drammatica mancanza di novità significative nel panorama sonoro dei nostri giorni. Mi chiedo  invece se nel cuore magmatico della musica in quest'era digitale non si nasconda proprio la chiave per una liberazione dal peso della dialettica e della storia, dall'autorialità, dall'autorità e, in ultima analisi, dalle gerarchie e dal potere.
La web-esplosione di micro-trends che si sovrappongono e si susseguono inarrestabili cela un potenziale di cui non siamo ancora in grado di stabilire la portata. In questa grande molteplicità di revivals, hypes, trends e microgeneri alla lunga forse si scioglieranno finalmente le ansie legate all'originalità e all'autenticità per una vera emancipazione: nella riscoperta del passato c'è sempre infatti una reinvenzione; nell'eterno ritorno dell'uguale è già da sempre in moto un processo selettivo che rende leggero ciò che prima era pesante. Potrebbe essere questa la strada per un nuovo rapporto - più gioioso - con la storia, i generi, il linguaggio e le forme.
La valenza rivoluzionaria di questo fenomeno non va sottovalutata: la libertà di ri-assemblare incessantemente nuova musica, nuove arti e nuove identità dai frammenti del passato potrebbe infatti lasciare il potere senza appigli; la nostra superficie sarebbe troppo spigolosa o troppo liscia per essere afferrata. Allora i fantasmi non ci farebbero più paura...e poi chi l'ha detto che i fanstasmi vogliono essere lasciati in pace? Magari a loro piace ri-vivere e ri-morire a ogni apparizione. Noi stessi saremo fantasmi e allo stesso tempo corpi vivi, guizzanti e indomabili...
Let it seep through your sockets and earholes
into your precious, fractured skull
Let it seep, let it keep you from us
Patiently heal you
Patiently unreel you
Prima che questo hype passi, forse è già passato, o forse sta passando proprio mentre si avvia il download (consigliatissimo anche l'ultimo lancio: Belispeak)...godiamoci i Purity Ring!

Lofticries by PURITY RING

...e se non dovesse bastare...

Ungirthed by PURITY RING

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