mercoledì 3 agosto 2011

L'amore liberato (parte 1): l'amore non esiste

Perchè l'amore? Perchè torno a pensare al tema più banale, più trito e svenduto da circa 3000 anni a questa parte?
Si è detto tutto ormai, anzi a pensarci bene si dicono sempre le stesse cose: "Meglio amare o essere amati?", "L'amore fisico o l'affinità spirituale?", "Amo chi o amo cosa?".
Ovvio che torno a pensarci - e ora mi metto anche a scriverci - perché,  in questo momento, amo qualcuno e quando dico “amo”, al di là delle circostanze, intendo: "provo quel generale, inspiegabile e incontrollabile stato di turbamento psicofisico e irresistibile attrazione nei confronti di una persona". Credo di aver reso l'idea.
Rimane comunque il fatto che la metafisica dell'amore è una storia chiusa, non si scappa, non c'è più nulla da dire a parte continuare a dire, continuare a struggersi in quella valle di lacrime dall'indiscutibile potere catartico che nell'epoca del dominio della tecnica chiamiamo romanticismo. E allora chi meglio di Bon Iver?...e allora facciamoci del male (pure in verisone karaoke), naturalmente dedicata al mio Skinny Love:



dopo il salto: le sconvolgenti quanto sconclusionate e provvisorie conclusioni del mio ragionamento


L'amore non esiste. Non esite perchè il soggetto non esiste, o meglio il soggetto “esiste” e come, fin troppo! E' proprio al soggetto che si devono ricondurre la metafisica dell'amore e tutti i mali a essa connessi: il chi o il cosa, la lepre o la tigre, il sesso o il cuore...tutti quei meccanismi che usiamo per sopravvivere (illusi) e che invece ci gettano senza scampo nel tritacarne del tempo in cui viviamo.
Allora provo a pensare alla liberazione dall'amore  e dell'amore (pensiero forse già da sempre irrimediabilmente compromesso con la metafisica, nonostante la sua istanza liberatoria o forse proprio a causa di essa).
Se infatti il soggetto non è altro che la maschera dei simboli che mettiamo sopra alle nostre pulsioni, ai nostri sentimenti, ai nostri inarrestabili e incontrollabili sconvolgimenti chimici che hanno luogo negli angoli più bui del nostro organismo, mi chiedo se è possibile dare un senso diverso e nuovo a questa "grande molteplicità" fatta di meravigliosi flussi dei quali proprio l'amore ci fa sentire più forte la vertigine. Una liberazione dall'amore con i suoi "se fosse”,"e se domani", "e se ieri fosse stato" per una liberazione dell'amore. In che senso? In che modo? Per spiegarlo ho bisogno almeno di un'altro post.
Per ora, come siglia d'intermezzo, un pezzo che ho scoperto per caso pochi giorni fa e che continua a ronzarmi in testa, forse proprio perchè si trova su un disco dal titolo  Star of Love. E' un pezzo terribilmente malinconico che serve però a non dimenticare una costastante importante sottesa a ogni ricerca del senso: fedelissima Solitudine che non mi abbandona mai. E grazie dunque ai Crystal Fighters.
Born alone to be alone/we'll stand alone forever


...continua...

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